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I primi “medici Clown” negli ospedali sono comparsi a New York nel 1986. Il fondatore di questa iniziativa è stato Michael Christensen, clown del Big Apple Circus, e insieme a Paul Binder crea The Clown Care Unit, per divertire i bambini malati negli ospedali pediatrici. Oggi questa fondazione senza scopo di lucro è presente nel territorio dello stato di New York, in sette ospedali. Le Rire Médicin in Francia, nel 1991, e la Fondazione Theodora in Svizzera, nel 1993, hanno iniziato programmi simili.
Pochi anni dopo la clownterapia inizierà anche a diffondersi in Italia nei principali ospedali pediatrici, come il S. Gerardo di Monza, il Gaslini di Genova e il Mayer di Firenze.
Grazie ai clown, i bambini sembrano meglio tollerare gli interventi di cura, perché ridendo, la paura, la tensione, il dolore diminuiscono.
Lo scopo delle “visite clown” è proprio quello di cercare di alleviare le sofferenze dei bimbi ricoverati: piccoli spettacoli, scherzi, giochi di magia, canzoncine, bolle di sapone, sono gli strumenti utilizzati per farli divertire. Le attività variano ogni volta, perché il clown, con grande sensibilità e capacità di ascolto, cerca di capire i gusti del piccolo paziente e di proporre quello che gli è più gradito.
Una risata coinvolge l’intero organismo, tanto che la medicina prende in considerazione sempre più seriamente il suo valore terapeutico. Durante una risata, aumentiamo la quantità d’aria scambiata tra i polmoni e l’esterno, liberandoci dell’aria residua ricca di anidride carbonica, che la normale espirazione non elimina. Così si aiuta a prevenire le infezioni e migliora l’ossigenazione del sangue. Inoltre il battito cardiaco accelera e la pressione sanguigna sale, favorendo il ritorno al cuore del sangue venoso e la pulizia dei vasi sanguigni.
Quanto ai muscoli, per ridere, se ne mettono in moto una sessantina, da quelli facciali e quelli delle spalle, del diaframma e dell’addome, e se quelli coinvolti nella risata si contraggono, gli altri si rilassano, alleviando le tensioni. Anche il sistema endocrino viene coinvolto, diversi studi hanno dimostrato che si riducono i livelli di cortisolo... insomma ridere è una medicina senza controindicazioni!!!
“...quando c'è una profonda sofferenza c'è bisogno di comicità. Le barzellette nascono proprio da ciò che ci causa nervosismo o stress emotivo. Fare il clown negli ospedali mi ha convinto che si può benissimo portare il proprio umorismo anche al capezzale di un morente. Immaginate di essere voi il malato e ritrovarvi con chi viene a farvi visita in una tetraggine dannosa per la stessa vostra vita. E’ questo il modo in cui vorreste trascorrere la vostra degenza in ospedale???...”